Le spine i silenzi
28-10-2019I fondali inquieti di Alda Merini e Elio Chizzoli.
Il primo di novembre del 2009 scompariva una delle voci poetiche più importanti ed appassionate del Novecento italiano: Alda Merini.
Alcune delle sue vicende personali e familiari sono note ad un vasto pubblico, per il tramite mediatico della televisione, ma alcuni passaggi della sua biografia sono del tutto sconosciuti. Fra questi, vi sono la conoscenza, la frequentazione, in un periodo che potrebbe definirsi di “emarginazione” della grande poetessa (nei primi anni Ottanta) e la profonda amicizia con l’artista Angelo Noce e il poeta Elio Chizzoli, con i quali la Merini intrattenne una corrispondenza; materiale di estremo interesse che ora viene reso disponibile al pubblico cremasco grazie all’interesse di persone e istituzioni culturali, desiderose di conoscere e far conoscere quel periodo della vita di Alda Merini durante il quale ricevette sostegno, aiuto e affettuosa partecipazione da una cerchia di amici cremaschi, che lei frequentò per breve tempo nella nostra città.
Erano i primi anni Ottanta del secolo scorso. Una lunga ed elaborata serie di occasioni felicemente coincidenti rende possibile quell’incontro: una pagina fotocopiata di Open Art, house organ della Galleria d’arte di Milano gestita da Luigi Bianco, viene portata ad Angelo Noce da una donna che sa quello che sta facendo, e che gli reca in dono una poesia di Alda Merini “Adesso io voglio stare sola”; quella poesia, per Angelo e l’amico Elio Chizzoli, diviene subito un’importante reliquia culturale e spirituale.
In un pomeriggio di primavera del 1982 Angelo va a trovare nella sua galleria l’artista e poeta Luigi Bianco che si dice felice di poterlo aiutare a mettersi in contatto con Alda Merini, dandogli il suo numero di telefono; Angelo chiama la poetessa per giorni senza mai ricevere risposta. Poco tempo dopo è a Brera per acquistare materiale al colorificio Pellegrini e al centro della vetrina vede esposto un libriccino dalla copertina giallo-arancio intitolato Alda Merini, poeti e rivoluzione, che lo entusiasma in quanto segno del destino e che vorrebbe subito comprare; il titolare del negozio gli dice che Ezio, fratello della poetessa, lavora lì come commesso e glielo presenta; anche lui si rende disponibile per favorire l’incontro di Alda con Angelo, che da il suo numero di telefono e l’indirizzo a Ezio ricevendo in cambio l’indirizzo della sorella; il 1° di maggio arriva la prima lettera di Alda, alla quale Angelo risponde con sollecitudine, ricevendo una seconda missiva il giorno 20.
In tutto sono 19 le lettere manoscritte o dattiloscritte che saranno esposte, oltre a varie poesie inedite e foto originali della poetessa nello studio di Noce, allora sito in palazzo Donati, alla publicazione “Le più belle poesie”, curata da Angelo insieme con Alda, nella quale sono presenti tre poesie di Elio Chizzoli, ad articoli di giornale relativi alla presenza di Alda a Crema per la presentazione de ‘La Terra Santa’, edito da Scheiwiller, e altri documenti di Alda relativi a Michele Pierri, poeta tarantino e secondo marito della Merini.
Il Comune di Crema, nel decimo anniversario della scomparsa di Alda Merini, inaugura venerdì 1° novembre alle ore 17 la mostra Le spine i silenzi, volendo ricordare insieme a lei anche l’amico poeta Elio Chizzoli, che ci ha lasciati il 15 marzo scorso, del quale vengono esposte poesie, fotografie e oggetti a lui appartenuti.
La mostra rende omaggio alla loro vivida presenza poetica e alla testimonianza attiva in Crema e non solo, nell’ambito della cultura, della fede in Cristo e dell’impegno sociale.
Eventi collaterali arricchiscono l’evento espositivo: venerdì 8 novembre alle 21, nella sala Bottesini presso la Fondazione San Domenico, il pianista Mario Piacentini si esibirà in una improvvisazione per piano solo, stimolata dalla “presenza poetica” di Alda Merini e Mariangela Torrisi leggerà alcune sue liriche. Il venerdì successivo, 15 novembre alle 21, nelle sale Agello del Museo Civico che ospitano la mostra, l’attore e regista Luigi Ottoni leggerà invece poesie di Elio Chizzoli tratte dalla sua antologia “Fermo, non respiri, … respiri”. Il progetto di Angelo Noce viene da lui stesso realizzato con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema e la collaborazione degli amici Giobico e Diego Cappelli.