PER UN MESE – LA DONAZIONE GIANNI VERNA. XILOGRAFIE E DISEGNI
dal 1 al 30 aprile 2025
Prende avvio con questa selezione di opere donate recentemente al Museo Civico di Crema e del Cremasco dallo xilografo Gianni Verna (Torino 1942) … per un mese, un progetto espositivo flessibile nella durata e snello nell’allestimento, eppure attento alla scientificità della proposta, che ha l’obiettivo di consentire al pubblico di accedere a una panoramica di opere donate oppure provenienti da collezioni private, con immediatezza.
Circa un mese durerà, appunto, la mostra dell’artista torinese, così come le future esposizioni che saranno progettate con questa struttura minimalista e dinamica.
Gianni Verna è certamente uno dei massimi incisori italiani contemporanei. Si forma all’Accademia Albertina di Torino dove è stato allievo di Francesco Franco e di Francesco Casorati. Dopo una serie di sperimentazioni sceglie la xilografia come mezzo di espressione. Si dedica dapprima alla calcografia, scegliendo, infine, la xilografia come mezzo espressivo d’elezione. Nel 1987 fonda, con Gianfranco Schialvino, la rivista «Smens», manifesto e veicolo di diffusione dell’associazione Nuova xilografia che intende promuovere la più antica tecnica di riproduzione dell’immagine. «Smens» è tra le poche, se non l’unica, rivista stampata ancora con i caratteri in piombo composti a mano e traendo le impressioni direttamente dai legni originali dei due curatori e di artisti invitati a partecipare. Alla rivista collaborarono, nel tempo, anche storici dell’arte, critici, poeti e scrittori.
Sin dal 1965 Verna ha tenuto numerose mostre in Italia e all’estero, imponendosi come uno dei principali xilografi nel nostro paese. Il suo segno, forte ed efficace, si muove tra un radicale primitivismo e una ricerca improntata verso un linguaggio che sfrutta le caratteristiche del legno e la sua natura di matrice viva in chiave espressiva elevando il grafismo, esso stesso, a messaggio. Meravigliosi i paesaggi che destrutturano in chiave poetica le montagne e il territorio del suo Piemonte, così come i ritratti di animali − sempre la natura sembra essere il suo principale luogo d’elezione − che gremiscono i bestiari tratti da importanti testi letterari, la sua seconda passione, come nella serie dedicata al Bestiario di Pinocchio. Infine i mostri e i demoni di Pape Satàn, pape Satàn aleppe ispirati alla Commedia di Dante, quest’ultimo ciclo già esposto in Pinacoteca nel 2021 per Un viaggio lungo settecento anni. Immagini per la Divina Commedia. Verna non teme di incidere grandi matrici, di aggregare illustrazioni su lunghi supporti cartacei e, anzi, in questa espansione dimensionale la sua xilografia pare esaltarsi.
In queste teche troviamo anche la sua rilettura della figura di Salomé, ancora una volta interpretata con l’ironia e l’efficacia di un artista che sceglie sempre un idioma personale, spesso anti-epico ma che proprio in questa demistificazione pare condensare un epos coraggioso e soggettivo, originale e diretto, prosaico nel dispiegarsi del grafismo, eppure così letterario, come solo chi conosce perfettamente la grammatica del proprio linguaggio può fare.